Anche io, come tanti altri amici, faccio parte di quei ragazzi che si sono innamorati della roccia della Valnerina. Un territorio torturato dai terremoti. Non lontano da dove noi iniziavamo a scalare, intere comunità venivano ferite dall’impietoso ondeggiare del terreno. Ma questa per noi è casa, ed è da qui che volevamo partire.
Chi è già stato a Ferentillo sicuramente conosce la storia delle mummie, corpi che le nostre montagne hanno conservato per secoli. Un settore di roccia è intitolato a loro e un piccolo museo permette di fargli visita. C’è un soldato dell’esercito napoleonico, due sposini cinesi finiti in Umbria chissà come, una mamma col suo bambino, l’avvocato del paese e un personaggio chiamato il Gobbo Severino. Tutte storie che ci è sempre piaciuto raccontare, per sentirci vicini alle nostre origini, e a volte per spaventare scherzosamente qualcuno di fuori. Ma, ehi, niente paura: sono solo mummie!